L’allestimento de La Traviata firmato da Hugo de Ana all’Arena di Verona è una delle versioni più spettacolari e suggestive del celebre melodramma di Giuseppe Verdi, che torna con un magnifico sold-out per questo centoduesimo Festival nel 2025. Lo spettacolo di De Ana, artista argentino noto per il suo stile sontuoso e visivamente potente, è noto per offrire una visione ricca, teatrale e intensa del dramma di Violetta. In questo allestimento, l’ambientazione è spettacolarmente scenografica, con costumi d’epoca sfarzosi e scenografie monumentali che sfruttano appieno le dimensioni dell’Arena. De Ana gioca con elementi simbolici e visivi molto forti: il contrasto tra il lusso sfrenato della società mondana e la fragilità interiore della protagonista. reso evidente attraverso luci, colori e movimenti coreografici quasi cinematografici. Una delle caratteristiche principali è l’attenzione al dettaglio visivo: ogni scena sembra un grande quadro vivente, curato nei minimi particolari, ad incorniciare l’estetica e la superficialità di certa borghesia dell’epoca. L'opulenza non è fine a sé stessa, ma serve a sottolineare l’ipocrisia sociale e il destino tragico di Violetta, colta tra l’amore e il giudizio della società. Nel complesso, questo allestimento è un'esperienza immersiva, che fonde la grande tradizione lirica italiana con una regia moderna e spettacolare, pensata per valorizzare la maestosità dell’Arena di Verona.
In una serata calda ed afosa possiamo immaginare le difficoltà di esordire in un anfiteatro gremito, con abiti ingombranti ed un floor inclinato e pieno di ostacoli. Così la Violetta di Angel Blue sembra poco a suo agio soprattutto nel primo atto, di conseguenza è poco centrata nel ruolo e con difficoltà a raggiungere i picchi che la tessitura vocale consente se rilassata ed a suo agio; molto meglio dopo l’intervallo, quando la sua notevole voce appare più rilassata e può esprimere al meglio i tratti drammatici dell’evoluzione del personaggio fino alla fine. Non esuberante ma dal suono piacevole e setoso la voce dell’Alfredo di Galeano Salas, elegante e generoso nel suo ruolo di amante in una storia piena di ostacoli; splendido come spesso ci troviamo a dire, Amartuvshin Enkhbat nel ruolo di papà Germont: il colore del suo timbro è nobilmente ambrato, la compostezza dell’interprete evidente, giustizia è resa ad un personaggio tanto austero quanto non facile da amare. Molto interessante Francesca Maionchi: veramente cristallina la sua voce, che dispiace poter sentire soltanto per le poche battute di Annina. Flora è Sofia Koberidze, appropriato Carlo Bosi nei panni del Visconte di Letorières; Gabriele Sagona è un buon Barone Douphol, il Marchese d'Obigny è Jan Antem, l’austero Dottore Grenvil è Giorgi Manoshvili, il Domestico di Flora, nonché Commissionario, è il debuttante in Arena Hidenori lnoue, come pure debutta in Arena Alessandro Caro nel ruolo di Giuseppe.
Dopo tanti anni di esecuzioni memorabili l’Orchestra della Fondazione Arena conosce queste partiture profondamente ed i direttori che si alternano aggiungono di volta in volta ciò che è il loro sentire e la loro personalità nel guidare i musicisti; così Speranza Scappucci sceglie un suono a tratti intimo, alternando il gesto con la bacchetta ad uno più avvolgente a mani nude, senza eccedere nel volume ma non senza vigore, pur con qualche saltuario scollamento con il palco che ha coinvolto anche il Coro, comunque sempre partecipe in scena e dall’impasto vocale ricco e ben modulato, preparato come sempre da Roberto Gabbiani.
Ricordiamo che le coreografie in scena sono riprese da Leda Lojodice, il cordinatore dei balli è Gaotano Bouy Petrosino.
Come detto Arena piena, pubblico entusiasta, punte di applausi ovviamente per la coppia di amanti, papà Germont e la Direttrice.
Maria Teresa Giovagnoli
PRODUZIONE E INTERPRETI
Regia, scene, costumi, luci Hugo De Ana
Coreografia Leda Lojodice
Ripresa da Michelo Cosentino
Direttrice Speranza Scappucci
Violetta Valéry Angel Blue*
Flora Bervoix Sofia Koberidze
Annina Francesca Maionchi
Alfredo Germont Galeano Salas
Giorgio Germont, suo padre Amartuvshin Enkhbat
Gastone Visconte di Letorières Carlo Bosi
Barone Douphol Gabriele Sagona
Marchese d'Obigny Jan Antem
Dottore Grenvil Giorgi Manoshvili
Domestico di Flora, Commissionario Hidenori lnoue*
Giuseppe Alessandro Caro *
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici di Fondazione Arena di Verona
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Coordinatore del Ballo Gaotano Bouy Petrosino
Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese
FOTO ENNEVI
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