Un nuovo allestimento dell’impresa Lirica Tamagno, in sinergia col Circo Madera, con un cast di eccezione, in cui spiccano Walter Fraccaro, Marta Leung e Paolo Ingrasciotta, in scena dal 3 al 5 ottobre presso la Cascina Falchera di Torino.
Si comunica che presso la Cascina Falchera, sita a Torino in strada di Cuorgnè 109, andrà in scena, da progetto vincitore dell’avviso pubblico “Circoscrizioni che spettacolo dal vivo 2025”, il dramma in un prologo e due atti “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, inserito nella rassegna Opera Off, in cui l’opera prende vita in spazi non convenzionali. Il progetto è attivo dal 2019 ed è a cura dell’impresa Lirica Tamagno sotto la direzione artistica di Giuseppe Raimondo.
Le date di “Pagliacci” sono: venerdì 3 ottobre alle ore 20.45, sabato 4 ottobre alle ore 20:45 e domenica 5 ottobre alle ore 17.00.
Il nuovo allestimento, coprodotto dalla Società Lirica Francesco Tamagno e dal Circo Madera, si presenta come qualcosa di unico. Infatti, la location sarà proprio lo chapiteau del circo e lì prenderà vita un’opera intensa, tra le espressioni più alte del Verismo lirico italiano, un’opera che parla d’amore, di famiglia, di amicizia, di gelosia e di destino.
La regia sarà co-firmata da Alberto Barbi e Giuseppe Raimondo mentre il M° concertatore sarà Giovanni Manerba. Sosterrà i solisti il Coro lirico Francesco Tamagno e il coro di voci bianche dell’Istituto Comprensivo “Caduti di Cefalonia” diretto da Entela Kulla.
Il cast prevede nomi di affermata carriera. A vestire i pani di Canio ci sarà Walter Fraccaro, veterano del ruolo. Nedda sarà impersonata da Marta Leung. Jung Jaehong interpreterà Tonio, Paolo Ingrasciotta Silvio e Murat Can Guvem Beppe.
Parteciperanno all’allestimento gli artisti del Circo: Silvia Laniado, Roberto Sblattero e Donatella Zaccagnino.
“La messinscena di Pagliacci nello chapiteau del Circo Madera presso Cascina Falchera nasce dal desiderio di restituire all’opera lirica la sua vocazione più autentica: essere specchio della vita collettiva, intreccio di emozioni e drammi che appartengono a tutti.
Lo chapiteau, spazio nomade per eccellenza, diventa il simbolo di un teatro che non appartiene a un’élite, ma a una comunità viva. Qui, il confine tra palco e platea si assottiglia: il pubblico è immerso nello stesso spazio dei cantanti e degli artisti circensi, partecipe di un rito condiviso” precisa Alberto Barbi.
“Il cuore del progetto risiede nel coinvolgimento diretto della città: accanto ai professionisti, il coro Francesco Tamagno è formato da cittadini/e torinesi che prestano la loro voce e la loro presenza scenica per ricostruire l’anima popolare dell’opera. In Pagliacci, infatti, la comunità non è sfondo ma motore: è la piazza, il paese, la folla che accoglie i comici, li applaude, li giudica e infine assiste impotente al dramma. Si aggiunge il contributo prezioso del coro di voci bianche dell’Istituto Comprensivo Caduti di Cefalonia diretto da Entela Kulla. Le loro voci portano in scena la freschezza dell’infanzia, un’eco di innocenza e di futuro che contrasta con la durezza della vicenda. In un’opera dominata da passioni adulte, amore, gelosia, tradimento, i bambini evocano un’umanità fragile e luminosa, ricordando che la comunità non è fatta solo di spettatori ma di generazioni che crescono insieme. La regia insiste sul dualismo tra finzione scenica e verità emotiva. La scrittura vocale di Leoncavallo si colloca pienamente nel solco del verismo musicale, che predilige un canto che tende alla verità teatrale, che nasce dalla parola, che non teme di deformarsi e di diventare quasi grido pur di restituire l’urgenza emotiva. Il circo, con le sue acrobazie, tese costantemente ad una performance fisica, diventa metafora del teatro stesso: un gioco che diverte, ma che nasconde la fatica, il rischio, la caduta. All’inizio i numeri circensi accompagnano la festa e la gioia della vicenda; progressivamente, però, le stesse immagini si trasformano in tensione e pericolo, rispecchiando l’inevitabile frattura che porta i personaggi verso il destino tragico” prosegue Raimondo.
“La componente visiva, di cui costumi e luci sono espressione, mescola elementi tradizionali e contemporanei. Le maschere rimandano al mondo della commedia dell’arte, ma si contaminano con materiali e segni del presente, per creare un immaginario che parla tanto al pubblico dell’opera quanto a quello del circo. Questo progetto vuole essere un’esperienza immersiva: un’opera che non solo si guarda e si ascolta, ma che si vive insieme, come comunità. La storia di Canio, Nedda, Tonio e Peppe non è soltanto la vicenda di artisti erranti: è il riflesso di passioni universali, che trovano oggi nuova risonanza grazie alla partecipazione dei cittadini e delle nuove generazioni” conclude Barbi.
I biglietti possono essere acquistati a questo link: https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/pagliacci-torino. Intero € 7, ridotto € 5 per gli under 25; gli studenti di conservatori, scuole di teatro e di scuole di circo. Per disabili e relativo accompagnatore l’ingresso è gratuito.
Per info si può contattare la produzione scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamando il 3890606202.
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