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MAXIMA IMMORALIA opera da camera per voci e strumenti di Orazio Sciortino - Teatro della Cavallerizza Reggio Emilia 05 Ottobre 2025

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Al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto, è andata in scena Maxima immoralia, la nuova creazione di Orazio Sciortino, che intreccia musica, parola e gesto teatrale in un raffinato gioco di specchi tra eros, ironia e disincanto.

L’opera, definita dall’autore “azione teatrale”, si pone come un laboratorio di linguaggi, un congegno vivo dove la voce diventa corpo e il suono si fa pensiero. Il libretto, scritto dallo stesso Sciortino e pubblicato da Curci, rivela una scrittura sorprendentemente letteraria e musicale insieme. Raccoglie e reinventa materiali tratti dalla tradizione satirica ed erotica tra Medioevo e Rinascimento, rielaborandoli con un gusto moderno che oscilla tra il pastiche e l’introspezione. In un mosaico di confessioni, consigli, sogni e travestimenti, il compositore-librettista non si limita a citare, ma rifonde e teatralizza il linguaggio antico, alternando il comico al perturbante, l’allusione al disvelamento, in un gioco che rivela tanto l’amore per la parola quanto la consapevolezza del suo potere evocativo. In scena, una sola figura femminile si moltiplica in tre volti e tre timbri: Maria Eleonora Caminada, Giulia Peri e Giulia Zaniboni incarnano le differenti sfumature di una femminilità molteplice, talora carnale, talora mistica o ironica. Caminada conquista per la forza luminosa del registro e la presenza scenica magnetica; Peri convince per morbidezza e duttilità del fraseggio; Zaniboni si distingue per freschezza e precisione, con un’emissione limpida e musicale. Le tre artiste, perfettamente affiatate, costruiscono un trittico vocale e teatrale di grande coerenza, dove la vocalità diventa veicolo di metamorfosi e maschera psicologica. La regia di Marta Eguilior predilige un linguaggio essenziale e sospeso, dove il gesto si riduce all’essenza e lo spazio si fa metafora. La scena, quasi ascetica, invita l’immaginazione dello spettatore a completare l’immagine, mentre i costumi di Chiara Amaltea Ciarelli, sobri ma ricchi di allusioni simboliche, amplificano il gioco di rimandi fra il sacro e il profano. La scrittura musicale di Sciortino si conferma di rara intelligenza drammaturgica. La partitura, eseguita dall’Ensemble GAMO di Firenze, sorprende per l’inventiva timbrica e la varietà di soluzioni strumentali. L’organico ridotto – il violino di Marco Facchini, anche con scordature ardite; il violoncello di Lucio Labella Danzi; la fisarmonica di Nicola Tommasini; il pianoforte di Fabio Fornaciari, suonato anche con tecniche estese; e le percussioni di Federico Tramontana, che spaziano dal rituale al ludico – si trasforma in un piccolo teatro sonoro. Il violino graffia e sospira, la fisarmonica respira come un corpo, il pianoforte vibra di risonanze metalliche, mentre le percussioni evocano mondi lontani: ciotole tibetane, tammorre, waterphone, vibraslap, sirene a manovella e bastoni della pioggia costruiscono un universo acustico dove il suono non accompagna ma commenta, contraddice, desidera. Sciortino, alla direzione, modella il flusso musicale, mantenendo un perfetto equilibrio fra controllo formale e libertà espressiva. Il risultato è un tessuto sonoro di sorprendente vitalità, dove l’eredità della musica vocale antica incontra la leggerezza della scrittura contemporanea, e l’ironia si fonde con una sottile malinconia. Maxima immoralia non è soltanto un’opera nuova: è un atto di fede nel teatro musicale come luogo di metamorfosi, dove la cultura, il desiderio e la parola ritrovano la loro forza originaria di provocazione e libertà. L’accoglienza del pubblico è stata ottima: la sala della Cavallerizza, gremita e curiosa, ha seguito con attenzione e calore un esperimento scenico che unisce rigore, fantasia e sensualità.

Pierluigi Guadagni

 

LA LOCANDINA

 

MAXIMA IMMORALIA

 

musica Orazio Sciortino
libretto Orazio Sciortino
Edizioni Curci

soprano Maria Eleonora Caminada
soprano Giulia Peri
soprano Giulia Zaniboni

Ensemble GAMO di Firenze
Marco Facchini violino – Lucio Labella Danzi violoncello – Nicola Tommasini fisarmonica– Fabio Fornaciari pianoforte– Federico Tramontana percussioni

direttore Orazio Sciortino
regìa, design luci, direzione artistica Marta Eguilior

costumi Chiara Amaltea Ciarelli
Ayla Gordon assistenza alla regìa

fOTO: FESTIVAL APERTO REGGIO EMILIA