Di Pierluigi Guadagni
"Le mie colpe travolgerà l'oblio,
ma l'amor mio... non muore... "
Prosegue la stagione lirica del Teatro Regio di Torino con la ripresa dell'allestimento di Manon Lescaut dato nel 2006 e impostato su di una rassicurante convenzionalità teatrale, che risultata molto apprezzata dal folto pubblico che ha affollato la sala del Mollino. Nonostante il cambio del nome del regista rispetto alla prima versione, non più Jean Reno ma Vittorio Borelli, abbiamo assistito ad una recita perfetta dal punto di vista funzionale.
C'era tutto quanto previsto dal libretto: le trine morbide, i lacchè, i parrucconi incipriati, i ragazzi in marsina e le fanciulle con la scuffietta. Le scene di cartapesta curate da Thierry Flamand con la piazzetta di Amiens, il lettone dorato rococò di Geronte e la prua della nave a Le Havre. Tutto bellissimo e perfettissimo se non si scadesse nella noia di una regia un poco latitante, dove escludendo i movimenti delle masse corali, ognuno ha fatto come ha potuto in base alla propria esperienza. I costumi scenici disegnati da Christian Gasc, risultavano in perfetta linea e coerenza con l'impianto registico.
Sul versante musicale abbiamo trovato al debutto un ispiratissimo Gianandrea Noseda che a capo di una Orchestra del Teatro Regio in splendida forma, ha dato nuova vita ed una rilettura della partitura pucciniana , sbalorditiva.
Noseda scava nelle maglie del dettato musicale riuscendo a riportare alla luce quei colori e quelle sonorità che i più dei suoi valenti colleghi avevano dimenticato.
Nulla in Noseda è sanguigno o muscoloso ma è il travolgere della passione, unito ad una cifra stilistica tutta prona alla ricerca della più minuscola sonorità, a dettare una concertazione mirabile. Prova ne è stato l'intermezzo, giocato su sfumature e chiaro scuri veramente superlativi.
Il cast vocale ha visto nel ruolo del titolo Maria José Siri. La cantante uruguayana possiede tutte le qualità vocali adatte al ruolo, acuti precisi e d 'acciaio, dizione perfetta unita ad un fraseggio curatissimo che le permettono di arrivare a fine recita con una freschezza vocale intatta. Forse avremmo desiderato una presenza scenica un poco più coinvolgente ed uno scavo psicologico più incisivo sul personaggio, ma le ovazioni che le ha decretato il pubblico presente alla recita, suggellano un trionfo meritatissimo.
Gregory Kunde era De Grieux. Il cantante americano ha impressionato per potenza e carisma vocale. Poco importa se scenicamente è lontano dal giovane cavaliere innamorato. La sua interpretazione ci ha fatto dimenticare completamente qualsiasi incoerenza scenica dovuta ad un'età non più freschissima. L'aderenza vocale con il personaggio è sbalorditiva. L'artista utilizza e modula i fiati con una facilità da lasciare a bocca aperta e non ci importa se la voce risulta a tratti usurata soprattutto nella parte bassa del rigo (infatti sarebbe opportuno evitare mezze voci e smorzature pericolose) giacché la bellezza dell'impasto vocale è unica.
Dalibor Jenis é un Lescaut credibilissimo nella voce sempre precisa e mai sopra le righe ma poco convincente nell'azione scenica dove risulta a volte un poco spaesato come se si trovasse a passare di lì per caso.
Complimenti a Carlo Lepore che da' vita al personaggio di Geronte finalmente con una voce pulita e stentorea evitandoci tutti quei manierismi tipici che contraddistinguono il suo ruolo.
Nella schiera dei comprimari emergono Francesco Marsiglia (Edmondo), Clarissa Leonardi ( un musico) e Cullen Gandy (un lampionaio).
Completavano il cast Saverio Pugliese (il maestro di ballo), Dario Giorgelè (sergente degli arcieri e l'oste), Cristian Saitta (il comandante di Marina) e Francesco Scalas (un parrucchiere un parrucchiere).
Maiuscola la prova del coro del Teatro Regio di Torino, diretto da Claudio Fenoglio con precisione e preparazione davvero encomiabile.
Applausi meritati per tutti da parte di un teatro esaurito in ogni ordine di posti con ovazioni interminabili per Kunde e la Siri.
Pierluigi Guadagni
LA PRODUZIONE
| Direttore d'orchestra | Gianandrea Noseda |
| Regia | Vittorio Borrelli |
| Scene | Thierry Flamand |
| Costumi | Christian Gasc |
| Luci | Andrea Anfossi |
| Movimenti mimici | Anna Maria Bruzzese |
| Assistente alla regia | Piero Torciano |
| Maestro del coro | Claudio Fenoglio |
| Manon Lescaut soprano | María José Siri |
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GLI INTERPRETI |
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| Il cavaliere Renato Des Grieux, studente |
Gregory Kunde |
| Lescaut, sergente delle guardie del re |
Dalibor Jenis |
| Geronte di Ravoir, tesoriere generale |
Carlo Lepore |
| Edmondo, studente | Francesco Marsiglia |
| Il maestro di ballo | Saverio Pugliese |
| Un musico | Clarissa Leonardi |
| Un lampionaio | Cullen Gandy |
| Un sergente degli arcieri e L’oste |
Dario Giorgelè |
| Un comandante di marina | Cristian Saitta |
| Un parrucchiere | Francesco Scalas |
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Allestimento Teatro Regio
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Foto Ramella&Giannese
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