Non si ferma quest’anno l’abbondanza di titoli pucciniani nei cartelloni dei maggiori teatri italiani e non, in occasione del centenario della morte del compositore. È quindi Tosca a chiudere la Stagione Lirica del Teatro Regio di Parma nell’allestimento storico ideato da Alberto Fassino ed elaborato dal regista Joseph Franconi Lee, andato qui in scena l’ultima volta sei anni fa. Uno spettacolo che, seppur dimostri chiaramente la sua età, risulta sempre funzionale e gradevole, una sorta di “cornice educata” che opera senza pretese di stravolgimento, seguendo il solco della tradizione. Il colpo d’occhio d’insieme è piuttosto statico, dominato da un monocromatismo che contribuisce alla creazione di un’atmosfera piacevolmente sobria, rinunciando tuttavia a un dinamismo scenico che sarebbe stato interessante sopperire con una maggior cura registica nei movimenti di solisti e masse. L’ambientazione si fonda su pochi elementi essenziali, con un’imponente scalinata fissa riambientata di volta in volta con gigantografie di riferimenti all’arte sacra romana: la Madonna e la Maddalena in Sant’Andrea Della Valle, la particolare scelta della “Crocifissione di Pietro” di Guido Reni ad arredare Palazzo Farnese e l’immancabile riproduzione di San Michele armato di spada che contestualizza il patibolo allestito a Castel Sant’Angelo.
Il vero punto di forza di questa produzione risiede tuttavia nella magistrale concertazione di Daniel Oren, più che mai sanguigna e viscerale. Il Maestro israeliano mette tutto se stesso nello spremere dalla geniale partitura pucciniana ogni turgore drammatico e afflato melodico, esaltandone ogni sfumatura nel suo inconfondibile stile concitato, commentando ad alta voce alcuni passaggi, agitandosi, soffrendo sul podio ed emozionandosi genuinamente nel costruire con maniacale cura del dettaglio ogni suono, alla guida di una Filarmonica Toscanini in grande spolvero.
A fronte di una tale intensità che esplode pagina dopo pagina dal golfo mistico, delude purtroppo la prova della protagonista Maria José Siri nel ruolo eponimo di Tosca, che al contrario risulta drammaticamente asettica e monocorde. Il soprano uruguayano copre serenamente tutta la tessitura, ma manca totalmente d’espressività scenico-musicale: i moti di gelosia che dovrebbero scuoterla nel primo atto sono impercettibili, come anche - e soprattutto - lo strazio dell’atto secondo durante la lacerante Scena della Tortura o la disperazione del finale ultimo prima di gettarsi dal castello. Eccezione positiva della performance è il suo “Vissi d’Arte”, pulito, composto e ben cantato con raffinata morbidezza d’emissione.
Di gran livello invece il Cavaradossi di Fabio Sartori, che fa sfoggio sicuro del suo tipico canto muscolare impreziosito da timbro luminoso e caldo, con suoni ben proiettati e sempre in controllo. Negli anni notiamo come stia affinando il canto d’espressione, in grado di restituire questo ruolo – tra i suoi cavalli di battaglia - con convincente trasporto e musicalità. Impeccabile nella grande aria finale “E lucevan le stelle”, di cui è stato concesso il bis su entusiastica richiesta della platea e sollecito di Oren dal podio.
Grande attesa per il ritorno al Regio dell’idolo locale Luca Salsi, nel ruolo di Scarpia. Il baritono parmigiano ottiene come sempre il favore di pubblico e critica con vocalità imponente e ormai consolidata padronanza del recitar cantando, anche se un eccesso di sicurezza nei propri mezzi lo porta spesso a strafare con declamati scomposti e frequenti artificiosità nelle mezzevoci. La buona resa complessiva del viscido Barone è comunque garantita.
Efficace l’apporto di tutti i comprimari ed eccellente il Coro istruito da Martino Faggiani, imponente e compatto nel grandioso Te Deum.
Al termine convinto successo di pubblico in un teatro gremito in ogni ordine di posto, con ovazioni per Sartori, Salsi e Oren.
Camilla Simoncini
PRODUZIONE ED INTERPRETI
Maestro concertatore e direttoreDANIEL OREN
Regia JOSEPH FRANCONI LEE
da un’idea di ALBERTO FASSINI
Scene e costumi WILLIAM ORLANDI
Luci ANDREA BORELLI
Floria Tosca |
MARIA JOSÈ SIRI |
Mario Cavaradossi |
FABIO SARTORI |
Scarpia |
LUCA SALSI |
Cesare Angelotti |
LUCIANO LEONI |
Il Sagrestano |
ROBERTO ABBONDANZA |
Spoletta, agente di polizia |
MARCELLO NARDIS |
Sciarrone, gendarme |
EUGENIO MARIA DEGIACOMI |
Un carceriere |
LUCIO DI GIOVANNI |
Un pastore |
SOFIA BUCARAM |
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coroMARTINO FAGGIANI
CORO DI VOCI BIANCHE DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coroMASSIMO FIOCCHI MALASPINA
Allestimento del Teatro Regio di Parma
Foto Roberto Ricci
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