In chiusura di stagione il Comunale di Bologna punta sul sicuro con la produzione di Tosca che ha debuttato l’anno scorso a Torino con la regia di Daniele Abbado (ripresa da Boris Stetka), a scaldare gli animi nel mese più festoso dell’anno. Ed è proprio il fuoco che arde nel petto di Floria ad essere esaltato in questo spettacolo che vede nella figura accentratrice della cantante il fulcro dell’azione scenica, che ruota fisicamente sul palco girevole con i vari elementi che ne fanno parte. Abbado pensava ad un luogo neutrale, realizzato da Luigi Perego, che potesse ricordare tanto un altare quanto gli altri luoghi della vicenda, simboleggiando un sito in cui si sacrificano tutti gli ideali dei protagonisti, nonché l’ avversato sogno d’amore. Come due belve in libertà che si scontrano in arena, Tosca e Scarpia sconvolgono una sorta di status quo languido in cui il povero Cavaradossi non è che una pedina di passaggio dal destino segnato. Sono suggestive le immagini video in bianco e nero di Luca Scarzella di una Roma un po’ vintage proiettate sul fondo scenico, e i costumi dello stesso Perego, particolarmente ricercati per Floria, sono appropriati all’ambientazione raffinata. Ben architettate anche le luci di Valerio Alfieri.
Generosa è l’orchestra guidata da un Valerio Galli che coglie la drammaticità degli eventi sì da ottenere un suono ampio dai musicisti, esaltando soprattutto i momenti più concitati.
Tosca è una dinamicissima Elena Rossi che ha dalla sua parte la presenza scenica adatta ad una combattente e perché no un po’ rompiscatole innamorata, interessante dal punto di vista vocale ma che a nostro parere può crescere ancora. Il Cavaradossi di Diego Torre si offre completamente al ruolo con animo e cuore, spinge là dove occorre e cerca un suono morbido nei momenti languidi. Di gran carattere Scarpia impersonato da Gevorg Hakobyan : diabolico ed implacabile, il suo dinamismo in scena creato con la donna l’oggetto dei desideri è il cardine dello spettacolo, si mostra interprete di carisma e dalla voce ombrosa e sicura. Molto bene i comprimari Angelotti, Spoletta ed il Sagrestano, rispettivamente Luca Gallo, Nicola Pamio e Nicolò Ceriani, che nobilitano i ruoli di contorno cantando efficacemente e con forte personalità. Chiudono il cast lo Sciarrone di Tommaso Caramia, il Carceriere di Raffaele Costantini ed il Pastorello di Annalisa Taffettani .
Non delude il coro preparato da Andrea Faidutti che sfila con austerità nell’attesa scena del Te deum, mentre lodevoli i piccoli del coro voci bianche preparato da Alhambra Superchi.
Buon successo per tutti gli interpreti ed il direttore da parte di un pubblico che mostra di amare sempre il capolavoro pucciniano.
Maria Teresa Giovagnoli
LA PRODUZIONE
Direttore |
Valerio Galli |
Regia |
Daniele Abbado |
ripresa da |
Boris Stetka |
Scene e costumi |
Luigi Perego |
Luci |
Valerio Alfieri |
Video |
Luca Scarzella |
Maestro del Coro |
Andrea Faidutti |
Maestro del CVB |
Alhambra Superchi |
GLI INTERPRETI
Floria Tosca |
Elena Rossi |
Mario Cavaradossi |
Diego Torre |
Barone Scarpia |
Gevorg Hakobyan |
Cesare Angelotti |
Luca Gallo |
Sagrestano |
Nicolò Ceriani |
Spoletta |
Nicola Pamio |
Sciarrone |
Tommaso Caramia |
Carceriere |
Raffaele Costantini |
Pastorello |
Annalisa Taffettani
|
Coro voci bianche del TCBO
Produzione del Teatro Comunale con Teatro Regio di Torino da Hyogo Performing Arts Center, Nishinomiya
FOTO ROCCO CASALUCI
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