RIGOLETTO, GIUSEPPE VERDI – TEATRO REGIO DI PARMA, VENERDI’ 12 GENNAIO 2018

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Il Regio di Parma sceglie di aprire la stagione operistica con un’ opera vincente già di per sé per titolo ed autore, se poi si aggiunge il ritorno di un amatissimo protagonista maschile, difficilmente si può sbagliare il colpo: Rigoletto di Verdi e l’interpretazione di Leo Nucci. Ritorna ancora una volta il ricchissimo allestimento datato 1987 che fu ideato dal compianto Pier Luigi Samaritani, che come spesso accade per i grandi registi curò anche scene e costumi. Oggi lo spettacolo viene ripreso dalla sua ex allieva Elisabetta Brusa,  riproponendone fondamentalmente le direttive, coadiuvata dalle luci di Andrea Borelli. Le sale decorate, gli arredi, i costumi ricchi ed in verità un po’ ingombranti, secondo la moda del sedicesimo secolo, nonché la casa diroccata di Sparafucile, restano funzionali ancora oggi per rivivere a pieno i sogni ed i drammi di Gilda e del fin troppo protettivo padre.

Neanche a dire il mattatore dello spettacolo è il sempre in auge Nucci, Rigoletto fin nel midollo per intensità, compartecipazione, ma soprattutto esperienza infinita nel ruolo. Per festeggiare i suoi cinquanta anni di carriera, nonché le oltre cinquecento recite in cui si è calato nei panni del gobbo maledetto, ritorna al Regio per incontrare un pubblico che lo adora, per festeggiare i numerosi trionfi che in tanti anni di carriera hanno illuminato la sua stella. Anche se gli anni ci sono (settantasei ad aprile), e nessun coetaneo può umanamente giungere fresco come una rosa al termine di una recita così intensa, Nucci sa ancora come emozionare, piegando la voce alle esigenze contingenti, trasfigurando il volto nella sofferenza ed esprimendo col corpo ogni minima emozione. Pubblico in delirio tanto dopo ‘Cortigiani, vil razza’, quanto, neanche a dirlo, dopo ‘Sì vendetta’, puntualmente bissata. Ed a fine recita sinceri applausi di ringraziamento prolungati.

Il resto del cast ha onorevolmente affiancato il baritono, con in primis una delicata Gilda interpretata da Jessica Nuccio, che disegna una figlia amorevole ed ingenua, quasi soggiogata dai suoi stessi sogni e speranze. Sfruttando le caratteristiche della voce particolarmente duttile, è capace di lanciarsi in acuti chiari e sonori, così come scomparire nei sottili e morbidi filati. Lo sconsiderato ma amato Duca è  Stefan Pop, che interpreta con scioltezza e la giusta spavalderia il collezionista di donne dal fascino irresistibile. La voce è interessante, dallo squillo sicuro, che ci sembra ammorbidirsi e distendersi nel corso della recita, sì da offrire un terzo atto particolarmente brillante, il cui punto di forza è ovviamente ‘La donna è mobile’.  Maddalena è una sensuale Rossana Rinaldi dalla voce calda ed avvolgente. Giacomo Prestia veste i panni del fratello Sparafucile, la cui voce particolarmente morbida aggiunge un certo quid di umanità al personaggio. Austero ed imponente il Monterone di Carlo Cigni, un po’ cupa la Giovanna di Carlotta Vichi. Completano positivamente il cast Enrico Marabelli come Marullo, Daniele Terenzi nei panni di Ceprano ed Arianna Manganello come sua moglie e paggio; Tae Jeong Hwang è l’usciere, mentre  Giovanni Palmia è Borsa.

Il Maestro  Francesco Ivan Ciampa  dirige l’ Orchestra dell’opera italiana con particolare brio e ritmi serrati, quasi a voler svecchiare con sonorità spinte questo spettacolo sì magnifico ma comunque datato. Il suono è ampio ed in funzione dei cantanti che sono sempre sostenuti passo passo. Particolarmente in forma il coro del Regio preparato da Martino Faggiani, altro grande protagonista dell’opera.

Successo pienissimo con applausi prolungati per tutti, inaugurazione vincente.

Maria Teresa Giovagnoli

LA   PRODUZIONE

Maestro Concertatore                      Francesco Ivan Ciampa 

 e Direttore
Regia                                                 Elisabetta Brusa ricordando Pier Luigi Samaritani

Scene e Costumi                                Pier Luigi Samaritani          
Luci                                                   Andrea Borelli
Maestro del Coro                             Martino Faggiani

 

GLI   INTERPRETI

Il Duca

Rigoletto

Stefan Pop

Leo Nucci

Gilda

Jessica Nuccio

Sparafucile

Giacomo Prestia

Maddalena

Rossana Rinaldi

Giovanna

Carlotta Vichi

Conte di Monterone

Carlo Cigni

Marullo

Enrico Marabelli

Matteo Borsa  

Giovanni Palmia

Conte di Ceprano

Daniele Terenzi

Contessa di Ceprano

Arianna Manganello

Un paggio

Arianna Manganello

Un usciere

Tae Jeong Hwang

 ORCHESTRA DELL’OPERA ITALIANA

 CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

 Allestimento del Teatro Regio di Parma

Foto Roberto Ricci