Dopo una lunga pausa dovuta come tutti ormai sanno all’emergenza pandemica, lo spettacolo dell’Otello verdiano pensato per il PalaDozza prima del secondo lockdown del 2020 vede finalmente la luce al Comunale di Bologna, dove è stato riadattato e ripensato, avendo a disposizione spazi e geometrie completamente diverse. Gabriele Lavia con le scene di Alessandro Camera pone in essere soprattutto il dramma interiore dei personaggi che di conseguenza, secondo la sua visione, ed anche considerando le innumerevoli restrizioni sceniche del periodo in cui era stato concepito l’allestimento, non hanno bisogno di particolari orpelli materiali nell’ esprimere la propria personalità immergendosi profondamente nei rispettivi drammi, sapientemente esaltati da una cornice di effetti luce indovinati e puntuali. Dunque in scena accade ciò che basta senza esagerare, è il contesto che unitamente alla musica verdiana contorna uno spettacolo di per sé sobrio e che non disturba, non modifica il libretto e tutto sommato risulta garbato, con quell’unico telo che calato dall’alto ed appunto illuminato a dovere ha il compito di trasformarsi nei diversi ambienti che sta allo spettatore immaginare. Delle tavole su cui muoversi ed alcune poltroncine antistanti fanno pensare ad una prova teatrale come visto tante volte ma che a quanto pare funziona sempre. Meravigliosi i costumi di Andrea Viotti, ricchi ed assolutamente appropriati al contesto storico shakespeariano.
A farla da padrone sicuramente e giustamente sono le voci dei protagonisti, assolutamente in giornata di grazia. A cominciare dalla coppia 'regina', Otello e Desdemona, che affrontano i rispettivi ruoli con estrema padronanza e consapevolezza. Gregory Kunde ha dalla sua una voce importante e ricca di ogni sfumatura ed abilità tecniche necessarie ad interpretare un condottiero abile e potente ma con una fragilità interiore che balza prorompente appena minacciato nell’orgoglio. Kunde non canta solamente: agisce come Otello, pensa come il Moro di Venezia e conseguentemente crea in chi assiste una aspettativa alta ad ogni scena drammatica, puntualmente appagata. Dall’altra parte Mariangela Sicilia è meravigliosa: la sua Desdemona è forte, appassionata ed elegante, una figura d’altri tempi cui da’ vita con una voce ampia, completa e duttile, in ogni sfumatura del suo registro. Lo Jago di Franco Vassallo è altresì imponente nella voce, volitivo e malvagio quanto basta a definire un personaggio ambiguo e comunque perdente nei confronti delle sue stesse aspettative. Molto bene anche il Cassio di Marco Miglietta, inconsapevole causa di tanto dolore, bravi e partecipi anche Pietro Picone nel ruolo di Roderigo, il Lodovico di Luciano Leoni, il Montano di Luca Gallo e Marina Ogii come Emilia; infine completa il cast l’araldo di Tong Liu.
L’Orchestra del Comunale non è parsa sempre all’altezza dello spettacolo sotto la direzione di Asher Fisch che ha interpretato in maniera sì coinvolgente la mastodontica partitura, ma in taluni momenti non è stato semplice cogliere a pieno le voci degli interpreti, sovrastate dall’intensità di un suono omogeneo ma scevro di certe minuzie e piccole sfumature che si possono cogliere nell’immensa partitura verdiana. Il suono è carico, imponente, tempestoso per tutto lo spettacolo.
Il coro del Comunale un po’sacrificato dalla posizione arretrata ha comunque eseguito le sue parti con garbo e sicurezza.
Pubblico letteralmente in delirio per gli interpreti, diverse chiamate alla ribalta ed applausi prolungati soprattutto per la coppia protagonista.
Maria Teresa Giovagnoli
PRODUZIONE ED INTERPRETI
OTELLO
Dramma lirico in quattro atti
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Arrigo Boito tratto dall’omonima tragedia di Shakespeare
Direttore Asher Fisch
Regia e luci Gabriele Lavia
Maestro del Coro Gea Garatti Ansini
Scene Alessandro Camera
Costumi Andrea Viotti
Aiuto regia Gianni Marras
Assistente ai costumi Stefania Scaraggi
Assistente alle luci Daniele Naldi
Otello Gregory Kunde
Desdemona Mariangela Sicilia
Jago Franco Vassallo
Cassio Marco Miglietta
Roderigo Pietro Picone
Lodovico Luciano Leoni
Montano Luca Gallo
Emilia Marina Ogii
Un araldo Tong Liu (Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna)
In collaborazione con la Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone”
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna
Nuova produzione del Teatro Comunale di Bologna
FOTO Andrea Ranzi
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