A. BOITO - MEFISTOFELE - TEATRO LIRICO DI CAGLIARI - 18 NOVEMBRE 2023

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Dopo 62 anni, il fischio truce di Mefistofele è tornato a risuonare a Cagliari in un nuovo allestimento al Teatro Lirico.

Il lavoro di Boito, la cui vita è dal suo debutto travagliata di critiche non sempre del tutto giustificate secondo cui, nelle migliori delle ipotesi, questi quattro atti con prologo ed epilogo sarebbero il macerato frutto, ipertrofico musicalmente e letterario, di una specie di italico Wagner dei poveri. Quindi perchè allora, quest'opera continua ad avere una sua pur non frequente presenza nei cartelloni ed è ogni volta apprezzata dal pubblico? Sicuramente per l’enorme teatralità del libretto, il gran numero di brani celebri,  o perché, invece, alla fine, libera da palesi compiacimenti ed enfatiche ridondanze, la partitura espone soprattutto una sua validità melodica evidente, ad esempio, nel felicissimo Prologo. Rimane il fatto che, anche a Cagliari fu trionfo di pubblico, proprio perché con un allestimento didascalico e senza troppe pippe mentali, si riesce a digerire l’operona del Boito e a rimanere a bocca aperta quando l’ultima nota dell’ “Ave” finale del coro mistico che chiude l’opera, trascina il pubblico in un uragano di applausi. A Cagliari è stata proposta in un nuovo, maestoso allestimento firmato per regia, scene e video dallo spagnolo Juan Guillermo Nova, che con sapiente capacità ha saputo trascinare il pubblico nei vari “luoghi” in cui il complicatissimo libretto di Boito, trae da Goethe la favola di Faust. Nova riesce a risolvere i complicatissimi cambi scena e le illusioni fantastiche dei vari Paradisi, Walpurga, sabba classico e sabba romantico, con la maestria di un gusto teatrale antico ma piacevolmente intriso di grande impatto scenico. I costumi sono di Cristina Aceti e le apprezzate coreografie di Michele Cosentino.

Dirigere una partitura così gigantesca e di così spudorato edonismo orchestrale e vocale (per non dire del lessico), felicemente controllando e fondendo le folli linee corali ed esaltando gli accenti ritmici rimanendo in una lettura improntata alla tradizione esecutiva, è un risultato senz’altro ottimo, ben raggiunto dal maestro Lü Jia a capo della disciplinata orchestra e delle masse corali del teatro preparate da Giovanni Andreoli (Francesco Marceddu per le voci bianche).

Per i protagonisti la prova è ardua: la parte di Mefistofele è molto impegnativa, faticosa ma di grande soddisfazione. Prova superata per il basso sloveno Peter Martinčič: agile, insinuante, bizzarro quanto basta. Del suo Mefistofele ha fatto vocalmente e scenicamente una creazione impeccabile. Ottima sorpresa è stata la prova di Marta Mari, convincente nel commosso canto di Margherita. Karine Babajanyan nelle acutissime asperità della seduttrice Elena di Troia ne esce a testa alta anche se a fatica. Faust era Antonello Palombi, bravo come al solito, ma forse un po’ monocromo nel canto. Corretti negli altri ruoli Maria Cristina Bellantuono (Marta), Guadalupe Barrientos (Pantalis), Fabio Serani (Wagner).

Il pubblico che ha riempito la grande sala del Lirico cagliaritano ha apprezzato ampiamente lo spettacolo con numerose chiamate al proscenio per tutti. 

Pierluigi Guadagni

LA PRODUZIONE E GLI INTERPRETI

 

MEFISTOFELE 

Musica di Arrigo Boito

Opera in un prologo, quattro atti e un epilogo 

Libretto di Arrigo Boito dal Faust di Goethe 

Direzione d'orchestra Lü Jia 

Regia, scene e video - Juan Guillermo Nova

Costumi- Cristina Aceti

Coreografie- Michele Cosentino 

Mefistofele- Peter Martinčič 

Faust- Antonello Palombi 

Margherita- Marta Mar

Marta -Maria Cristina Bellantuono 

Wagner- Fabio Serani 

Nereo- Cristiano Olivieri 

Elena- Karine Babajanyan 

Pantalis- Guadalupe Barrientos 

Direzione del coro- Giovanni Andreoli

Francesco Marceddu 

 

Coro Teatro Lirico di Cagliari

Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica "Giovanni Pierluigi da Palestrina" di Cagliari

Orchestra del Teatro Lirico

Foto Priamo Tolu