R. WAGNER. DER FLIEGENDE HOLLÄNDER, ORCHESTRA E CORO DELL' ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA, DIRETTORE : MIKKO FRANCK - AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, ROMA, 30 MARZO 2018

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Straordinario appuntamento con l'opera lirica nell'ambito della stagione concertistica dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia con un titolo affrontato per la prima volta da questa meravigliosa compagine musicale.

Si tratta di "Der fliegende Holländer"  di Richard Wagner, qui rappresentato in versione da concerto e con un cast di primissimo ordine.

Per motivi sindacali si è scelto di non  rappresentare la versione in atto unico come previsto dal compositore, ma si è optato per un intervallo unico tra il primo e secondo atto, scelta opinabile soprattutto in una versione da concerto, ma tant'è ....

Al successo della serata ha certamente contribuito in misura determinante la precisione, l'autorevolezza e, insieme, lo slancio e la passione del Direttore ospite principale dei complessi di Santa Cecilia Mikko Franck: la cura nel controllo delle dinamiche orchestrali, la perfetta esattezza agogica, la gestione impeccabile dei rapporti tra orchestra e solisti hanno fatto sì che la musica di Wagner abbia potuto dimostrare intatto il suo fascino. Franck, per motivi di salute, (problemi alla schiena) non resta mai sul podio ma si aggira tra i leggii degli strumentisti intorno al podio dando spesso loro le spalle, cercando quasi un contatto fisico  con la musica e questo può aver contribuito in qualche misura a delle micro fratture tra le varie sezioni dell'orchestra che comunque non hanno inficiato una esecuzione memorabile.

Ecco quindi che " L' Erlösung melodie",  il tema della redenzione di Senta che termina il preludio e poi l'intera opera, riesce grazie alla precisa adeguatezza stilistica di Franck, a rinviare attraverso quel gioco di trasmutazioni genetiche seducenti così tipico di Wagner, all'altro leit-motiv wagneriano della redenzione, quella di Brünnhild che, splendente catarsi, chiuderà il Götterdämmerung e il ciclo del Ring.

Suggestioni e  assonanze che alimentano una chiave di lettura persuasiva e penetrante fatta propria anche dall'orchestra, che ha saputo rispondere alla sfida con estrema professionalità e al coro, diretto da Ciro Visco,  che ha offerto una prestazione perfetta e limpidamente consapevole delle proprie capacità e possibilità.

Stella della serata è stata indubbiamente la Senta di Amber Wagner, perfetta voce wagneriana, potente, adamantina, omogenea in tutti i registri. In un colpo solo ci ha fatto dimenticare le scialbe e mosce interpreti di questo ruolo udite negli ultimi anni.

La Wagner non si limita a cantare e bene tutte le note e senza il minimo sforzo ma interpreta, ripensa, affonda quasi in una interpretazione di primo piano che la fanno entrare a pieno titolo nell'Olimpo dei veri cantanti wagneriani. Speriamo solo che, data la giovane età, riesca a mantenere una voce fresca e dotata di una tecnica stupefacente anche in futuro, maturando col tempo.

Iain Petersen nel ruolo del titolo, ci ha offerto una prova di primissimo ordine, fraseggio encomiabile, intimo e approfondito, voce caldissima e timbro non eccessivamente scuro, hanno fatto di lui un interprete validissimo e festeggiatissimo dal pubblico.

Il sempiterno Matti Salminen, dopo oltre mezzo secolo di onorata carriera, riesce ancora a dare un senso ai suoi mezzi vocali attuali, supplendo con l'esperienza ed una tecnica tutta fondata sull'uso incisivo della dizione, una voce ormai in declino.

Per il ruolo di Erik si è scelto purtroppo ancora una volta un "heldentenor" in disarmo, tale è la voce di Robert Dean Smith, che non possiede affatto il timbro giovanile e fresco richiesto per la sua scrittura, ma porta a casa una serata tutta cantata al limite della rottura e della perdita della voce. Quando si capirà che per il ruolo di Erik è necessaria una voce più simile al Max di Freischütz che al Tristan, forse avremo una interpretazione perfetta.

Tuomas Katajala (Steuermann) è stato la seconda splendida sorpresa della serata. Voce freschissima, giovane, si conferma uno dei migliori possibili nel ruolo, in virtù di una  voce incline alla liricità ma potente e virile che gli consente di regalarci una encomiabile prestazione da vero liederista ricordandoci come la canzone del giovane nostromo sia una delle tante intrusioni nel Lied nel teatro wagneriano. A completare il cast la corretta  Mary di Tiziana Pizzi.

Al termine successo strepitoso per tutti da parte di un pubblico concentratissimo e partecipe.

Pierluigi Guadagni

GLI  INTERPRETI

Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Mikko Franck direttore

Ciro Visco direttore del Coro

Iain Paterson  (L'Olandese)

Matti Salminen  (Daland, marinaio norvegese)

Amber Wagner  (Senta, figlia di Daland)

Robert Dean Smith  (Erik, un cacciatore)

Tuomas Katajala  (marinaio di Daland)

Tiziana Pizzi  (Mary, nutrice di Senta)

FOTO ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

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