MANON LESCAUT , GIACOMO PUCCINI – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, DOMENICA 4 MARZO 2018

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Torna al Filarmonico di Verona lo spettacolo di Manon Lescaut che Graham Vick ideò nel 2010 in collaborazione col Teatro La Fenice di Venezia. Si tratta di un allestimento molto particolare che si distacca completamente da ciò cui si è abituati a pensare quando si tratta della storia della bella e frivola Manon. Vick non pensa alle trine e merletti del Settecento, piuttosto al messaggio che la sua vita costernata di errori lascia ai posteri e confeziona una regia – monito con studenti ideali che assistono e partecipano allo stesso tempo a quanto accade in scena, con i personaggi principali che si materializzano da una lavagna di una ipotetica classe.

 

Marina Bianchi riprende l’idea originale per questa riedizione, ove tutto l’impianto scenico creato da Andrew Hays poggia sempre su un fondo appena intuibile, che si rivela soltanto alla fine essere una specie di discarica, quasi a raccogliere ciò che la giovane ha seminato nel corso della sua breve vita viziosa. Sì essa prova un sentimento di sincero amore per il povero studente  Des Grieux, ma ciò non la distoglie dall’apprezzare quanto il vecchio Geronte possa offrirle, persino nel momento della fuga d’amore. Ecco dunque che tutto finisce nel marciume e nel fango, altro che il deserto purificatore del libretto. Vi è uno scarto molto preciso dall’ingenua adolescenza fatta di sogni e balocchi (con cigni svolazzanti,  l’altalena che porta in alto quanto i desideri infantili, il pupazzo vinto da Des Grieux al lunapark, ecc.) e la fosca età adulta fatta di lusso e niente sentimenti. Niente lezione di ballo per Manon in casa di Geronte, ma un sensualissimo servizio fotografico dopo un bel tatuaggio sulla caviglia operato da un altrettanto sensualissimo tatuatore. Molto suggestiva la scena della prigionia: l’adultera Manon ancora sull’altalena ancorata ai sogni perduti, le altre prigioniere destinate all’esilio imbrigliate in crioline capovolte a mo’ di gabbie, ove penzolano appese pronte alla spedizione. Il tutto mentre gli studenti dell’inizio assistono all’evolversi degli eventi. E se sprofondano in basso i protagonisti con le loro sventure, il palco sprofonda definitivamente nella lordura della discarica ove gli stessi studenti, che man mano lasciano l’’aula’ sconsolati, assistono all’epilogo di sofferenza e morte. Di Kimm Kovac sono i costumi chiaramente a noi molto vicini come epoca.

Nonostante la forte indisposizione annunciata nell’intervallo dallo stesso neo sovrintendente Gasdia, il soprano Amarilli Nizza ha generosamente completato la recita nei panni della protagonista con un accorato terzo e quarto atto. Il suo amante Des Grieux è un impetuoso Gaston Rivero che convince sempre più nel corso della serata, dotato di uno strumento vocale apprezzabile per colore e facilità di emissione. Giorgio Caoduro è un Lescaut dinamico e dotato di una voce brunita molto interessante. Altrettanto bella è la voce di Romano Dal Zovo che abbiamo apprezzato in altre produzioni, ma non ci è sembrato troppo a suo agio nel ruolo del ricco prepotente Geronte. Bel timbro chiaro Andrea Giovannini come Edmondo, ancora una volta apprezzabilissimo l’intervento di Alessia Nadin come musico; chiudono il cast Bruno Lazzaretti come maestro di ballo (qui fotografo), l’ Oste e Sergente degli Arcieri di Giovanni Bellavia, ed il Comandante di Marina di Alessandro Busi.

Il coro è preparato come sempre da Vito Lombardi.

Attenta e regolare la direzione del Maestro Francesco Ivan Ciampa, che segue con cura tutti gli interpreti cercando di non coprirne le voci conducendo l’orchestra con gesto chiaro e sicuro.

Pubblico molto numeroso ma non sempre partecipe, ha però molto apprezzato gli interpreti a fine recita, con qualche sporadica contestazione alla regia.

Maria Teresa Giovagnoli

  

LA    PRODUZIONE

 

Direttore d’orchestra           Francesco Ivan Ciampa

Regia                                     Graham Vick

Regia ripresa da                   Marina Bianchi

Scene                                     Andrew Hays

Costumi                                 Kimm Kovac

Lighting designer                 Giuseppe Di Iorio

Movimenti mimici                 Ron Howell ripresi da Danilo Rubeca

Direttore

allestimenti scenici                Michele Olcese

Maestro del Coro                 Vito Lombardi

 

GLI      INTERPRETI

 

Manon Lescaut                     Amarilli Nizza 

Renato Des Grieux               Gaston Rivero 
Lescaut                                  Giorgio Caoduro 
Geronte De Ravoir               Romano Dal Zovo

Edmondo                              Andrea Giovannini

Un Lampionario/

Maestro Di Ballo                  Bruno Lazzaretti

Un Musico                             Alessia Nadin

Un Oste/Sergente

 degli Arcieri                         Giovanni Bellavia

Comandante di Marina       Alessandro Busi

 

Orchestra, Coro e Tecnici dell'Arena di Verona

Allestimento della Fondazione Arena di Verona

in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice

FOTO ENNEVI - FONDAZIONE ARENA DI VERONA