Di Maria Teresa Giovagnoli
Il Teatro lirico di Cagliari sceglie di inaugurare la stagione d'opera con un altro lavoro del compositore bolognese Ottorino Respighi, che l’anno scorso aveva riscosso un bel successo con La campana sommersa, proponendo quest’anno la delicata fiaba La bella dormente nel bosco, tratta ovviamente dal celeberrimo racconto di Perrault e con adattamento testuale di Gian Bistolfi. Era all’apice del successo Respighi quando compose questa piccola opera nel 1922, che in origine fu pensata per il teatro di marionette di Podrecca a Roma e destinato prevalentemente ad un pubblico di fanciulli. Quella che il Lirico porta in scena è invece la versione successiva del ’34 che, consentitecelo, piace anche agli adulti che una volta tanto tornano indietro e pensano alle fiabe narrate da mamma e papà prima di andare a letto. Naturalmente ciò è possibile grazie alle mani sapienti del regista Leo Muscato, il quale ha a disposizione un team capace di realizzare esattamente quanto nei suoi intenti nel felice rispetto dell’autore, tanto della partitura, quanto del testo.
A guidare l’operato di Muscato innanzitutto la musica di Respighi, composta per seguire perfettamente la storia ed i bizzarri personaggi (sono tantissimi ed è stato necessario assegnare più parti ad alcuni interpreti). Essa è scorrevole, a tratti ammiccante, talvolta frizzante e non mancano i languori classici dei duetti, quasi a volerne fare la parodia si potrebbe pensare. Si fa poi sorprendente proprio come in una fiaba cinematografica, ad esempio all’ingresso della terribile fata verde esclusa dalla festa di battesimo regale. Ci fa dunque pensare al cinema, al musical americano, e perché no anche a qualche sonorità jazz grazie all’ uso del piano e a certi ritmi incalzanti.
Il regista fa sua questa atmosfera e ci porta in un ambiente ricco di colori, di effetti luminosi e di fondali, opera di Giada Abiendi (scene), Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii (video), Alessandro Verazzi (luci). Stelle fatate che scendono luminose dall’alto, splendidi tendaggi che avvolgono la scena alternati da colonne di reti colorate, fondali evanescenti dai riflessi cangianti, lampi di luce colorata che si infrangono sul fondo, e così via nella più magica ricchezza di sfumature. Persino la orrenda ragnatela proiettata che ostacola il raggiungimento della dolce principessa da parte del principe ha in sé qualcosa di languido e misterioso. Bellissimi ed ispirati sia al cinema che a figure realmente esistite nella storia della monarchia i costumi di Vera Pierantoni Giua, riccamente colorati e ciascuno adattissimo ad esaltare il suo personaggio. Deliziosi ad esempio i bimbi interpreti dei piccoli fusi banditi dal re che si trascinano tristi via dal regno, neanche a dirlo con costumi colorati che calzano a pennello. Luigia Frattaroli si occupa delle simpatiche coreografie.
Omogeneo il cast formato da giovani artisti che sono stati in grado di adattare la voce a seconda del ruolo di volta in volta interpretato. Veta Pilipenko è una simpatica vecchietta, nonché regina appropriata per timbro e presenza scenica; Angela Nisi è una principessa che conosciamo per il timbro molto interessante, anche se parsa stavolta leggermente meno brillante rispetto al suo compagno, il principe Aprile, un Antonio Gandìa che conferma di essere tenore di grande bellezza vocale, come anche Vincenzo Taormina risulta perfetto come Re ed Ambasciatore per colore scuro e proprietà nel canto. Shoushik Barsoumian risolve con bravura le asperità della sua parte vocale ricca di salti di ottava, che in questo caso è stata impegnata anche in movenze da ballerina: per lei una serata davvero positiva. Lara Rotili ha dovuto trasformarsi in voce recitante come Fata Verde oltre che cambiare ‘pelle’ cavandosela molto bene anche nei ruoli cantati di Gatto, Duchessa e Cuculo. Completano il ricchissimo cast Claudia Urru come Fuso ed Usignolo, Enrico Zara come recitante Buffone e mister Dollar, il Boscaiolo Nicola Ebau ed i Quattro medici Francesco Leone, Marco Puggioni, ed ancora Enrico Zara e Nicola Ebau.
Donato Renzetti si lascia coinvolgere da questo clima festoso conducendo l’Orchestra del Lirico con gioia, lirismo, perché no magia quando serve, insomma proponendo una cornice adeguata agli eventi perché siano esaltati e sottolineati, insieme al preparatissimo coro di Gaetano Mastroiaco. Successo per tutti gli interpreti ed ovazioni per la regia ed il direttore al termine dello spettacolo.
Maria Teresa Giovagnoli
LA PRODUZIONE
Maestro concertatore e direttore Donato Renzetti
regia Leo Muscato
scene Giada Abiendi
costumi Vera Pierantoni Giua
luci Alessandro Verazzi
video Fabio Massimo Iaquone, Luca Attilii
coreografia Luigia Frattaroli
GLI INTERPRETI
La Regina/La Rana/La vecchietta Veta Pilipenko
La Principessa Angela Nisi
Il Principe Aprile Antonio Gandìa
Il Re/L’Ambasciatore Vincenzo Taormina
La Fata azzurra Shoushik Barsoumian
La Fata verde/Il Gatto/La Duchessa/
Il Cuculo Lara Rotili
Il Fuso/L’Usignolo Claudia Urru
Mister Dollar/Il Buffone Enrico Zara
Un Boscaiolo Nicola Ebau
I Quattro Medici Nicola Ebau, Francesco Leone, Marco Puggioni, Enrico Zara
nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari
Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari
Maestro del coro Gaetano Mastroiaco
FOTO PRIAMO TOLU
Maria Teresa has not set their biography yet