Continua la programmazione al Teatro Lirico di Cagliari, nonostante la crisi pandemica abbia costretto a rivedere i cartelloni di tutte le Fondazioni Lirico Sinfoniche. “Autunno in musica” è la mini stagione pensata dal Sovrintendente Colabianchi per attraversare questo momento di incertezza in attesa di poter riprendere una programmazione a pieno regime. Tre opere liriche, un’operetta, quattro concerti sinfonico corali, un concerto sinfonico, sono la risposta cagliaritana nell’attesa che questo periodo passi velocemente. Abbiamo assistito allo splendido concerto del 17.10.20 che ha visto il gradito ritorno di Anna Tifu sul palcoscenico della sua città in un programma impegnativo che ha visto l’esecuzione del concerto numero 1 di Shostakovic per violino ed orchestra insieme alla sinfonia numero 9 di Dvorak.
Come previsto dalle norme vigenti, in sala accesso per un massimo di 200 persone, mascherine per tutta la durata del concerto e sul palco protezioni in plexiglass per legni e ottoni. Ma la sensazione è quella di una grande serata di musica, con l'Orchestra in frac come non si vedeva da tempo.
Al direttore polacco Gabriel Chmura spetta il compito di aprire la serata con la sinfonia n.9 di Dvorak. Nonostante l'avanzata età del maestro, che dirige con un gesto essenziale a tratti assente, la risposta dell'orchestra cagliaritana è molto buona. La concertazione di Chmura dà il meglio nel secondo movimento, squisitamente nostalgico e meditativo, davvero commovente. Non è mancato però il fuoco nel finale dell’ultimo movimento, caratterizzato da una lettura energica che ha trascinato il pubblico all’applauso nonostante qualche evidente sfaldamento tra sezioni dovuto principalmente alle distanze siderali imposte dalle norme anticovid tra i professori d’orchestra e probabilmente anche al gesto inesistente del direttore.
Nel Concerto per violino no.1 op.77 di Shostakovic l'orchestra accompagna sapientemente l'ottima prova di Anna Tifu. La violinista cagliaritana suona senza fare mai del virtuosismo fine a se stesso, ne è prova altissima l’intensa interpretazione di una Cadenza che resterà nella memoria degli ascoltatori, e che sembra incarnare perfettamente la definizione che David Oistrach diede per questo concerto: "un ruolo shakespeariano che esige dall'artista la massima dedizione emotiva ed intellettuale". Per tutto il concerto, La Tifu sceglie di percorrere una strada in salita preferendo un metronomo più comodo rispetto alla tradizione. Se da un lato le permette una più agile facilità nell’affrontare l’ impervia scrittura di Shostakovic, dall’altro però mette a nudo ed in evidenza tutte le difficoltà tecniche di una partitura che dimostra di padroneggiare e conoscere a fondo senza nulla togliere all'isteria maniacale del suo Scherzo o il suo pirotecnico giocherellare nel Burlesque finale, suonato ed interpretato con il giusto tocco sardonico. La Tifu suona insomma con una maturità tale da dimostrare che questo non è un concerto da mera esibizione acrobatica, ma un'espressione musicale piena di sentimento, anche nei passaggi più impervi, dove non si richiede all’interprete solo un virtuosismo tecnico, ma anche e soprattutto un’aderenza interpretativa superlativa.
Al termine applausi convinti per Chmura e Tifu che si congeda dal pubblico eseguendo come bis una altissima interpretazione di “Impressions d’enfance” di Enescu.
Pierluigi Guadagni
IL PROGRAMMA
Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari
direttore Gabriel Chmura
violino Anna Tifu
Antonín Dvořák Nona Sinfonia in mi minore “Dal nuovo mondo” op. 95
Dmitrij Šostakovič Concerto n. 1 per violino e orchestra in la minore op. 77
foto del Teatro Lirico di Cagliari
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