NABUCCO G.VERDI - FONDAZIONE ARENA DI VERONA, RECITA DEL 23 LUGLIO 2022

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Importante cambio di cast, nella torrida recita del 23 Luglio scorso, di Nabucco di G.Verdi messo in scena a Verona dalla Fondazione Arena.
Nel meraviglioso allestimento di Arnaud Bernard di cui abbiamo gia parlato in occasione della recensione della prima rappresentazione (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/g-verdi-nabucco-arena-di-verona-25-giugno-2022.html) abbiamo trovato Ewa Płonka nel ruolo di Abigaille. Il soprano polacco, debuttante sul palcoscenico areniano, pur a fronte di un inizio un po’ faticoso, recupera subito dimostrandosi abile fraseggiatrice, con un notevole senso della parola e un’ottim

a tempra che le permettono di risolvere il difficilissimo ruolo con sapienza e disinvoltura. La voce non è grandissima e qualche acuto risulta spesso accennato, (c’è da aggiungere che la temperatura proibitiva della serata non ha certo aiutato) ma il personaggio è ben sviluppato, anche grazie alle ottime capacità attoriali. Il risultato finale è una protagonista estremamente femminile, fragile e risoluta allo stesso tempo alla quale manca ancora però quella solennità e auctoritas richieste dal libretto e quel fuoco, trasposto nell’impulso ritmico e nell’ampio fraseggio della frase verdiana.


Di Amartuvshin Enkhbat ormai non sappiamo più cosa scrivere, il baritono mongolo ha ormai raggiunto un livello di perfezione tale da risultare persino stucchevole ogni parola spesa. A fronte di una agenda oberata di impegni, e alla temperatura improponibile della serata. il cantante continua ad avere uno strumento fascinoso ed un’emissione omogenea sempre sul fiato. Fraseggia con nobiltà, forte di una incredibile dizione eccellente, ma convince più sul piano privato che su quello pubblico e militare. È un Nabucco forte sì, ma non propriamente autorevole; credibile nello sgomento di “Chi mi toglie il regio scettro”, nella sconfitta totale, politica e umana di “Oh di qual onta aggravasi”, nell’umiltà sottomessa di “Dio di Giuda”, ma non pienamente plausibile nei tratti più sanguigni che il ruolo gli impone. Più uomo e padre che feroce condottiero, rimane comunque un cantante di maiuscola elevazione e ad oggi insuperabile nel ruolo.Michele Pertusi come Zaccaria, si fa apprezzare soprattutto nel registro centrale, che si espande e si fa luminoso salendo verso quello acuto ma si impoverisce di armonici in quello grave. Autentico e navigatissimo cantante, Pertusi rimane un indiscutibile fuoriclasse che riesce a supplire con una cura maniacale nell’emissione e nel fraseggio, agli evidenti deficit dovuti ad una usura non più mascherabile.Fenena è Francesca di Sauro che riconferma le qualità timbriche di una interessante voce di mezzosoprano già apprezzata in occasione della prima. Canta sul fiato, fraseggia molto bene senza forzare mai i suoni e risultando stilisticamente appropriata.Le è a fianco Riccardo Rados, giovane tenore lirico triestino, dotato di un timbro chiaro e luminoso che dimostra una crescente ed interessante crescita professionale, soprattutto sul palcoscenico areniano dove è praticamente di casa da qualche anno.Bene al solito ha fatto Carlo Bosi nel ruolo di Abdallo, come pure Elena Borin in quello di Anna e Adolfo Corrado in quello del Gran Sacerdote di Belo.

Daniel Oren guida l’opera con una correttezza e un’efficienza piuttosto generiche sotto il profilo timbrico e dinamico, non riuscendo pertanto a rimanere estraneo ad una certa routine. Nel delineare il multiforme affresco di Nabucco, non fa leva su di una accattivante accentuazione dei contrasti: la sua lettura risulta approfondita in modo sommario sia nello scavo drammatico che nella messa a fuoco della componente lirica: molte finezze che la partitura possiede scivolano decisamente in secondo piano. E’ certo che la temperatura proibitiva della serata non ha sicuramente aiutato né invogliato gli strumentisti dell’Orchestra della Fondazione Arena ad impegnarsi in maniera massima.
Maiuscola rimane invece la prova del Coro della Fondazione Arena preparato da Ulisse Trabacchin.
Al termine applausi convinti per tutti gli interpreti da parte di un pubblico entusiasta.

Pierluigi Guadagni


Foto Ennevi


La Produzione:

Nabucco Amartuvshin Enkhbat
Ismaele Riccardo Rados
Zaccaria Michele Pertusi
Abigaille Ewa Plonka
Fenena Francesca Di Sauro
Il gran sacerdote di Belo Adolfo Corrado
Abdallo Carlo Bosi
Anna Elena Borin

Direttore Daniel Oren
Regia e Costumi Arnaud Bernard
Scene Alessandro Camera
Maestro del Coro Ulisse Trabacchin

Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona