La serata del 24 agosto all’Arena di Verona ha visto il ritorno de “Il Barbiere di Siviglia” con un cast in gran parte rinnovato rispetto alle recite di luglio, che ha soddisfatto e superato le aspettative. Un cast eccellente, ognuno dei quali ha contribuito a rendere la serata memorabile per il pubblico veronese, combinando talento vocale e capacità interpretative facendo brillare l’opera di Rossini nella sua folle semplicità.
Jack Swanson ha vestito i panni del Conte d’Almaviva con una raffinatezza e una presenza scenica notevoli. Il tenore americano ha mostrato un'eccezionale padronanza vocale, esibendo un timbro chiaro e brillante che ha ben sottolineato il carattere romantico e appassionato del suo personaggio nonostante la voce risulti piccola e di scarsa proiezione.
Carlo Lepore, nel ruolo del dottor Bartolo, ha offerto una performance straordinaria, dando vita a un personaggio tanto burbero quanto esilarante. Lepore ha saputo bilanciare sapientemente i momenti di comicità con quelli di autentico pathos, arricchendo il suo Bartolo di sfumature che lo hanno reso irresistibile grazie alla sua padronanza assoluto del canto di autentico buffo.
Davide Luciano ha interpretato il ruolo di Figaro con energia contagiosa e un carisma straordinario. Fin dalla sua entrata in scena con l’iconica “Largo al factotum”, Luciano ha saputo catturare l’attenzione del pubblico, grazie a una presenza scenica dirompente e una vocalità robusta e sicura. La sua capacità di interagire con gli altri personaggi, così come con il pubblico, ha dato vita a un Figaro vivace, astuto e pieno di vita, perfetto per incarnare lo spirito della commedia rossiniana.Nonostante fosse prevista la presenza del soprano Jessica Pratt per queste recite di agosto, troviamo invece ancora Vasilisa Berzhanskaya nel ruolo di Rosina, che ha letteralmente stregato il pubblico con la sua voce morbida e avvolgente, ma allo stesso tempo precisa e potente. La giovane mezzosoprano ha esibito una grande padronanza tecnica, affrontando le insidie della sua parte con una disinvoltura che ha messo in evidenza la sua versatilità e il suo talento. Il suo legato fluido e i suoi virtuosismi nelle agilità hanno conferito al personaggio di Rosina una freschezza e una vivacità che hanno reso la sua performance uno dei punti salienti della serata.
Alexander Vinogradov offre un'interpretazione di Basilio coerente con il personaggio, sebbene la sua presenza vocale non sia particolarmente incisiva. Anche se cerca di sviluppare la sua linea di canto con una solennità grottesca, in linea con il ruolo, il suo fraseggio appare a tratti privo di vivacità. Tuttavia, nel complesso, la sua performance risulta soddisfacente.Anche i ruoli minori sono stati interpretati con grande professionalità.
Marianna Mappa nei panni di Berta ha saputo infondere al suo personaggio una simpatia naturale, regalando un tocco di dolcezza alla trama.
Nicolò Ceriani (Fiorello/Ambrogio) e Domenico Apollonio (Un ufficiale) hanno completato il cast con interpretazioni solide, contribuendo all’armonia complessiva dello spettacolo.
Dal podio, George Petrou guida i complessi areniani con maestria, tessendo un'orchestrazione raffinata e nitida, caratterizzata da suoni rotondi e ben timbrati. La sua direzione cattura perfettamente l'essenza di questa musica, unendo precisione e follia, rigore e vivacità espressiva, elegante stilizzazione e travolgente energia. Molto curati anche i recitativi (sostenuti dallo stesso Petrou con il primo violoncello della Fondazione, Sara Airoldi) il cui suono purtroppo evapora disperdendosi nel giro di qualche metro.
L'allestimento classico di Hugo de Ana, che cura regia, scene, costumi e luci, trasporta i personaggi in un giardino incantato con alte siepi e fiori giganti, creando una messa in scena vivace che ha trasformato l'hortus conclusus, racchiuso da un labirinto di siepi mobili, in un grande carillon, dove si è svolto un continuo alternarsi di controscene interpretate da talentuosi mimi e danzatori. In questo contesto, è stato essenziale il contributo coreografico di Leda Lojodice, insieme al coordinatore del ballo Gaetano Petrosino. Inoltre, la coppia di anziani servitori, con la governante che ha assunto un ruolo attoriale particolarmente impegnativo, è stata quasi costantemente presente in scena.Grande successo di pubblico che ha letteralmente riempito il catino areniano.
Pierluigi Guadagni
LA PRODUZIONE E GLI INTERPRETI
Direttore d'orchestra George Petrou
Regia Hugo De Ana
Costumi Hugo De Ana
Coreografia Leda Lojodice
Maestro del coro Roberto Gabbiani
Il Conte d’Almaviva Jack Swanson
Bartolo Carlo Lepore
Rosina Vasilisa Berzhanskaya
Figaro Davide Luciano
Basilio Alexander Vinogradov
Berta Marianna Mappa
Fiorello/Ambrogio Nicolò Ceriani
Un ufficiale Domenico Apollonio
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
Coordinatore del Ballo Gaetano Bouy Petrosino
Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese
Basso continuo: George Petrou (fortepiano), Sara Airoldi (violoncello) Chitarra Cristiano Alasia
FOTO ENNEVI