Continuano le rappresentazioni di Manon Lescaut al Teatro Filarmonico di Verona.
La recita del 06.03.18 ha visto il cambio dei tre interpreti principali rispetto alla prima di cui abbiamo recensito qui recensione 4 marzo.
Ad interpretare il ruolo del titolo troviamo Francesca Tiburzi.
Dotata di una solidissima preparazione musicale, la Tiburzi da prova di conoscere alla perfezione la parte musicale che affronta con una precisione e preparazione encomiabili, unita ad una presenza scenica non indifferente.
Purtroppo la voce è molto piccola e si perde spesso nell'impasto sonoro di una partitura, quale è quella di Manon Lescaut, fatta anche di sonorità generose e tumultuose. La Tiburzi rimane quindi schiacciata in una parte che non può sostenere senza scadere nell'urlo. Scompare nei concertati, al limite dell'udibile nei duetti con Des Grieux, dimostra di non aver raggiunto una maturità vocale tale per affrontare questo repertorio che richiederebbe una presenza vocale sicura, una interpretazione vocale di peso e una tenuta continua sino alla fine della rappresentazione.
E' un peccato perché la voce, se si dirigesse verso il repertorio mozartiano, alcuni titoli rossiniani o del Donizetti serio, potrebbe dare grosse soddisfazioni ed eviterebbe una repentina usura.
Il tenore coreano Sung Kyu Park è stato un Des Grieux generoso ad appassionato, forse un po' troppo.
Il suo Des Grieux è fatto di un canto tutto spinto allo spasimo diaframmatico, non c'è una finezza interpretativa, non un abbandono lirico nemmeno nei momenti più intimi dell'opera.
Park tende a gonfiare ogni nota portandola al limite della rottura in acuto che risulta spesso sfibrato e sfuocato, quando non in affanno di fiato. Insomma un Turiddu travestito da Des Grieux.
Sfrontato e mascalzone quanto si deve è stato il Lescaut di Elia Fabbian, nella sua parte riesce a tessere le fila del proprio intrigo, del quale va fiero, con voce corretta ed interpretazione precisa.
Menzione speciale per il Geronte di Romano Dal Zovo, dalla voce scurissima e da una prestanza fisica che lo mette al riparo da qualsiasi interpretazione macchiettistica.
Anche in questa recita il gruppo dei comprimari (che non è cambiato rispetto alla prima) si attesta su di un buon livello generale con una punta di eccellenza nell' Edmondo di Andrea Giovannini.
A fine recita, applausi convinti per tutti da parte di un teatro pieno in ogni ordine di posti.
Pierluigi Guadagni
LA PRODUZIONE
Direttore d’orchestra Francesco Ivan Ciampa
Regia Graham Vick
Regia ripresa da Marina Bianchi
Scene Andrew Hays
Costumi Kimm Kovac
Lighting designer Giuseppe Di Iorio
Movimenti mimici Ron Howell ripresi da Danilo Rubeca
Direttore
allestimenti scenici Michele Olcese
Maestro del Coro Vito Lombardi
GLI INTERPRETI
Manon Lescaut Francesca Tiburzi
Renato Des Grieux Sung Kyu Park
Lescaut Elia Fabbian
Geronte De Ravoir Romano Dal Zovo
Edmondo Andrea Giovannini
Un Lampionario/
Maestro Di Ballo Bruno Lazzaretti
Un Musico Alessia Nadin
Un Oste/Sergente
degli Arcieri Giovanni Bellavia
Comandante di Marina Alessandro Busi
Orchestra, Coro e Tecnici dell'Arena di Verona
Allestimento della Fondazione Arena di Verona
in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice
(Cover Foto Ennevi)